Ibo è presente in Italia dal 1957 e la sua sede nazionale si trova proprio a Ferrara.
Quest'organizzazione è impegnata nel campo della cooperazione internazionale e del volontariato in Italia e nel mondo.
L'intervento è stato organizzato per farci conoscere la terribile realtà dello sfruttamento minorile e dalla prima causa che lo genera: la povertà.
L'incontro è partito con una presentazione generale del paese di cui avremmo parlato in quella mattinata: il Perù.
Questa nazione si trova in america del Sud e ha delle caratteristiche territoriali molto particolari: il paese è attraversato dalle Ande, montagne altissime su cui vivono moltissimi peruviani.
In genere il paese presenta paesaggi mozzafiato, però, dietro a tutta questa bellezza, si nascondono anche diversi problemi, come appunto il lavoro minorile.
Il 70% dei bambini vive sulle montagne e lontano dai centri cittadini: non ha la possibilità di studiare perchè le scuole sono troppo lontane e anche i pochi che riescono a frequentarla, subito dopo la giornata scolastica devono recarsi al lavoro, nell'industria del mattone, dove la paga è molto bassa (un centesimo di euro per ogni mattone posizionato).
Per i bambini, questo tipo di vita è normale, ma in realtà è molto dannoso alla loro salute.
Le volontari di Ibo ci hanno mostrato con l'aiuto di un PowerPoint gli allarmanti dati sui livelli di istruzione dei peruviani: il tasso di alfabetizzazione è molto basso, proprio a causa dello sfruttamento minorile.
Dopodichè ci hanno illustrato i progetti realizzati da Ibo e tuttora in atto in Perù, anche nei subborghi delle grandi città, dove si sviluppano le così dette baraccopoli, ammassamenti di loculi dove vivono le persone.
Ibo organizza scuole nei quartieri più poveri per garantire una istruzione adeguata ai bambini.
Questa attività è stata organizzata per farci comprendere la dura realtà che ci circonda e che non è ancora sconfitta.
Per noi è stato un approfondimento: avevamo già affrontato a scuola, in seguito alla lettura della novella "Rosso Malpelo" di Giovanni Verga, nella quale si racconta la dura vita di un bambino siciliano a metà dell'800, costretto a lavorare in una miniera di zolfo.
Abbiamo studiato anche in inglese e in storia che durante la rivoluzione industriale e la "victorian age" molti bambini vivevano e morivano in fabbrica.
Grazie a questo incontro abbiamo compreso che questo dramma caratterizza ancora i paesi in via di sviluppo, costituendo per essi una importante fonte di guadagno.
Questa esperienza è stata particolare e interessante, utile e costruttiva: è triste sapere che al mondo ci sono bambini a cui è negata un infanzia spensierata, perciò abbiamo imparato a riconoscere il contributo che questa associazione opera gratuitamente a sostegno di queste famiglie e ci ha colpito in particolare modo il fatto che questi volontari spendano tanto tempo della loro vita aiutando queste persone per garantire ai bambini un futuro migliore.
Classe 3^A
Cartellone realizzato dalla classe 1^A
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